UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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IV Giornata Mondiale del Malato – 11 febbraio 1996

Leggi il messaggio di Giovanni Paolo II in occasione della Giornata
10 Giugno 1996

Dal materiale pastorale per la Giornata
Sulle sabbie mobili di una società che ha fatto del nostro "oggi" un tempo di disonestà concordata, di egoismo esasperato, ecco affermarsi con forza il tempo della solidarietà, anelito così umano e così diffuso, attraverso l'apporto del volontariato.

La presenza dei volontari si evidenzia nel campo sociale e civile, come contributo prezioso nella gestione dei servizi e nell'umanizzazione delle istituzioni, e nell'ambito assistenziale con risposte variegate e creative nel complesso del mondo dell'handicap, della tossicodipendenza, dell'anzianità, del disagio sociale, dell'emarginazione.

Il volontario è chiamato a coltivare una mente aperta e un cuore educato attraverso un processo permanente di formazione umana e spirituale, perchè la "delicatezza, la sollecitudine, il rispetto e la compassione" ne accompagnino l'operato.
A livello umano la sua testimonianza deve esprimersi nell'umiltà, nell'accoglienza, nel calore, nella perseveranza, nell'ascolto.
"La solidarietà umana diviene più evidente ed assume un maggiore spessore in una visione di fede" (La pastorale della salute nella Chiesa italiana, n. 60).
Solo nella fede si può entrare nel vivo del dolore per farsi servi, per evangelizzare la sofferenza, per affrontare gli interrogativi umani.
E' dalla fede che scaturisce il mandato di farsi carico dei fratelli ritrascrivendo la parabola del buon Samaritano e comunicando l'amore di guarigione e di consolazione di Gesù Cristo.

Quando il volontario vive il suo servizio come risposta all'invito di Gesù: "Guarite gli infermi, sanate i lebbrosi, gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dato" (Mt. 10, 8), egli passa dalla sensibilità umana a quella evangelica e la sua opera non è frutto di iniziativa propria, ma dono di ispirazione divina; non è più una scelta, ma una vocazione.

- messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II