«Mi rivolgo a voi, fratelli e sorelle del mondo della Sanità. Il tema che avete affrontato nel vostro convegno pone la domanda su quale sia la condizione di salute in cui si trovano i Servizi e i Sistemi nazionali in Europa. Anche la vostra è una missione che costa fatica e richiede di saper lavorare insieme, in équipe. Io vorrei però invitarvi a porre l’attenzione su due ulteriori aspetti del vostro vissuto.
Il primo aspetto è quello del prendersi cura di chi cura. È infatti importante non dimenticare che voi sanitari siete persone altrettanto bisognose di sostegno quanto i fratelli e le sorelle che curate. La fatica di turni estenuanti, le preoccupazioni che portate nel cuore e il dolore che raccogliete dai vostri pazienti richiedono conforto, richiedono guarigione. Per questo vi raccomando di non trascurarvi, anzi, di farvi custodi gli uni degli altri; e a tutti dico che è importante riconoscere la vostra generosità e ricambiarla, garantendovi rispetto, stima e aiuto.
Il secondo aspetto che vorrei sottolineare è la compassione per gli ultimi. Infatti se, come abbiamo detto, nessuno è così autosufficiente da non avere bisogno di cure, ne consegue che nessuno può essere emarginato al punto da non poter essere curato. I sistemi e i servizi sanitari da cui provenite hanno alle spalle, in questo senso, una grande storia di sensibilità, specialmente verso chi non è raggiunto dal “sistema”, verso gli “scartati”».
Papa Francesco