UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Seguici su SOUNDCLOUD

Un bene insuperabile

Invece, un Samaritano
10 Marzo 2022

L’ impegno strenuo di realtà sanitarie e associazioni italiane per mettere in salvo i malati e i disabili ucraini, due volte vittime della guerra, documenta una volta in più quanto il valore della vita sia ritenuto ancora assoluto, in particolare quando essa è fragile e indifesa. Non c’è dimostrazione più nitida a smentire radicalmente la semina dell’ideologia secondo la quale la vita sarebbe diventata un bene relativo, disponibile, soggetto a una valutazione sul suo valore nelle circostanze concrete in cui si trova.

È bene che chi a qualunque titolo sta lavorando al complesso cantiere della nuova legge sul fine vita tenga conto con attenzione di questo lampante dato culturale, che svela qualcosa di inestirpabile della nostra idea socialmente condivisa di persona umana. A mostrare l’amore incondizionato per la vita umana c’è anche la riprovazione collettiva verso atti di guerra contro gli ospedali: la devastazione omicida dell’Ospedale pediatrico di Mariupol, una settimana fa, ha suscitato nel Paese un’ondata di emozione fortissima. E sdegno si solleva alle notizie di malati tenuti in ostaggio dalla grandinata di missili sulle città dalle quali andrebbero evacuati. Lo slancio per offrire protezione a chi soffre per la malattia e la guerra – bambini in primis – dice che sappiamo ancora riconoscere che la dignità umana non si perde mai. Diciamolo, e non dimentichiamolo. (èv)

Leggi l'articolo su Avvenire