"Gli ultimi passi con te" accompagnano la storia dell’umano vivere. Si consolida, nel tempo, l’ars moriendi. Ma nell’oggi della postmodernità, del transumano e del postumano la morte è, al contrario, censurata e rimossa: si fa clandestina, soprattutto quando ti riguarda; è conclamata quanto attiene gli altri. Occorre dunque rivisitare lo stare accanto al tramonto della vita nel tempo dell’individualismo autistico e dell’atrofia del perché si viene al mondo e alla fine si è costretti a lasciarlo.
Nella prospettiva del caring degli ultimi passi della vita, occorre rivisitare la dimensione personale e interpersonale della relazione, che interpella il tempo della malattia e in molti casi la malattia del tempo (soprattutto ultimo), riscoprendo i verbi ausiliari della cura, come molte testimonianze personali confermano.
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