UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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Percorsi formativi dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute

Focus
14 Dicembre 2022

Quando, nel marzo 2020, è iniziato il periodo in cui la vita di noi italiani è stata modificata dalla pandemia del Covid-19, abbiamo dovuto accelerare la nostra capacità di utilizzo degli strumenti digitali. L’isolamento sanitario e sociale e la quarantena hanno comportato la necessità di utilizzare in modo molto più capillare gli strumenti di collegamento elettronici: chat, videochiamate, collegamenti di gruppo, strumenti di condivisione delle informazioni.

Partendo dal fatto che tra le finalità proprie dell’Ufficio nazionale si pongono in primo piano “l’approfondimento culturale e la riflessione pastorale” sulle “tematiche etiche, educative e deontologiche riguardanti la vita umana e l’assistenza socio-sanitaria”, e che ciò si realizza anche attraverso un compito specifico, quello di promuovere la formazione dei diversi soggetti operanti ai vari livelli, anche curando diversi percorsi di formazione e promuovendo “l’approfondimento dei temi di maggior rilievo e urgenza”, si può rilevare come queste finalità siano state perseguite e questi compiti assicurati anche in un contesto così profondamente mutato. I percorsi formativi, gli appuntamenti di aggiornamento, hanno subìto rallentamenti, se non significative battute d’arresto, così pure i convegni, i seminari di studio e approfondimento, gli appuntamenti di équipe, i tavoli di lavoro: tutto si è trasferito in un mondo “virtuale”.

L’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute non si è trovato impreparato, anzi: fin dal 15 novembre 2017 è attivo il canale YouTube dell’ufficio; come pure da tempo sono attivi altri digital media. Nei fatti YouTube è divenuto uno strumento prezioso per il periodo di pandemia – e lo è tuttora.
Grazie alla vasta rete di collaborazioni, che costituiscono un fondamentale supporto per la pastorale della salute, si è potuto continuare a realizzare i Convegni (Nazionale e tematici) e i Seminari e Corsi di formazione, anche con modalità e contenuti nuovi e specifici. L’emergenza pandemica ha fatto emergere nuove capacità, valorizzando e mettendo a disposizione di molti le risorse formative disponibili. Generando, per altro, un senso di comunità (sia sotto il profilo pastorale che per la dimensione sanitaria) che non ha cessato di incontrarsi e di sentirsi coesa.
Alcuni numeri aiutano ad approfondire meglio quanto accaduto e sta accadendo.

Il canale YouTube dell’Ufficio nazionale oltre che per i corsi di formazione è stato utilizzato sia per la trasmissione dei Convegni nazionali che si sono svolti negli anni, fin dalla primavera del 2018, sia per le relative sessioni tematiche, facendo in modo che potessero partecipare, senza spostarsi dalle loro sedi, gli operatori pastorali e i professionisti sanitari destinatari di specifici approfondimenti, sia ancora per la trasmissione - nel lockdown - dei momenti di preghiera dalle cappellanie ospedaliere in occasione della Giornata Mondiale del Malato.
Il totale, per difetto, delle dirette Video del canale al 30 novembre 2022 è di circa 250 trasmissioni streaming dal vivo rivolte al pubblico, ed una trentina destinate a dei gruppi definiti di utenti.

Il dato complessivo – sempre al 30 novembre 2022 – che emerge è che sono oltre 273.390 le visualizzazioni totali. La durata della fruizione varia in funzione della tipologia di evento visualizzato: dai pochi minuti dell’Inno della Giornata Mondiale del Malato 2022, alle ore di partecipazione dei Convegni e dei corsi, sia in diretta, sia seguiti nei momenti che da casa, o dal proprio luogo di formazione (struttura sanitaria, parrocchia, associazione), si sono ritenuti più opportuni.

Il dato che riassume l’impatto di YouTube sulla pastorale della salute – a livello di Ufficio Nazionale – è l’1.854.042 di “impressioni”, ossia il numero di volte in cui le miniature dei video del canale sono state mostrate agli spettatori. Tale dato include solo le impressioni su YouTube, non su siti o altre app esterne. Ciò significa che il messaggio della pastorale della salute offre un coinvolgimento molto vasto e significativo.
La vastità, tra l’altro, si rileva dal fatto che alcune delle proposte video sono state seguite da altri Paesi: tra questi Germania, Gran Bretagna, Malta, Portogallo, Russia, Spagna, Svizzera, Ucraina, e fuori dall’Europa: Argentina, Brasile, Kenya, Messico e Stati Uniti.

Altri dati sono rappresentativi del mondo dei fruitori: una maggioranza femminile (circa il 60% contro il 40% di maschi), un’età media diversificata, di cui circa la metà tra i 35 e i 64 anni, ed un buon 45% oltre i 64 anni, e la provenienza. I dati a disposizione in merito sono fortemente indicativi di un utilizzo (e quindi di una previa conoscenza e informazione) assolutamente territoriale: dopo le grandi città (Roma, Milano, Palermo, Napoli, Bologna, Torino, Firenze, Bologna, Catania) compaiono tante località, piccole e grandi, dove è evidente che ha funzionato il passa parola. A conferma di ciò, il principale mezzo attraverso cui si accede ai contenuti di YouTube è WhatsApp (con ben 37.618 accessi), cui segue Gmail (con 21.112 accessi): due strumenti che appartengono alla categoria del rapporto diretto. Solo terzo il motore di ricerca di Google, che fornisce l’accesso al 7,8 % delle visualizzazioni.

L’ultimo gruppo di dati significativi attiene alle risposte attive: gli iscritti al canale, con un dato aggiornato al 30 novembre 2022, risultano essere 6219. Le ore complessive di visualizzazione pubblica sono 63.610 (arrotondando per difetto).
Un dato non quantificabile, ma evidente, è il coinvolgimento attraverso il dialogo nella chat dello streaming in tempo reale: significativo di una rapida interazione “in diretta”. Si tratta di rimodulazioni comunitarie che permettono di interagire anche laddove la comunicazione sia sbilanciata, ma non risulta monodirezionale.

In sintesi, il canale YouTube dell’Ufficio si è dimostrato e tuttora si dimostra realmente utile, per motivi diversi e complementari tra loro; se la rete Internet e gli altri social non si sostituiscono ai rapporti interpersonali, tuttavia permette di raggiungere due importanti risultati: il primo, di collegarsi, quando non è possibile la presenza reale, e soprattutto di offrire un percorso di qualità – il grazie doveroso va a tutti i relatori e formatori che si susseguono – tanto per la pastorale della salute quanto per le diverse realtà ecclesiali e sanitarie che cercano riferimenti specifici e contenuti altrettanto specifici.

Roma, 18 dicembre 2022
A cura dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute