UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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Nasce il «Glossario» per leggere meglio il rebus dell’autismo

Dal Tavolo Autismo presso la CEI
28 Febbraio 2023

di MARCO BIROLINI

Le parole per dirlo, e anche per comprenderlo a fondo, evitando paure e pregiudizi. Il Tavolo sull’autismo della Cei presenta oggi un “Glossario” con tutti i termini che si incontrano in fase di diagnosi e di riabilitazione. «È un vademecum pensato per le famiglie – spiega Stefano Vicari, professore ordinario dell’Università Cattolica e primario di neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù di Roma – per aiutarle a orientarsi in un percorso che sulle prime può sembrare ostico. Ma l’iniziativa serve anche a sfatare i luoghi comuni, tenendo conto che i pregiudizi riguardano tutto il mondo della diversità e della disabilità. Invece è ora di immaginare un mondo inclusivo, in cui ognuno possa vivere secondo le sue caratteristiche».

Il Tavolo sull’autismo, costituito dall’Ufficio per la Pastorale della Salute nel 2019, riunisce gran parte dei centri specializzati cattolici sul territorio, che trattano più di 10mila pazienti. Tra i termini contenuti nel Glossario c’è il “comportamento problema”, ovvero quello che può accompagnare il disturbo: iperattività, atteggiamento ossessivo compulsivo, più raramente aggressività. Ma il manuale tratta anche altri aspetti, incluso quello alimentare. «Spesso i pazienti più piccoli si nutrono con pochissimi cibi selezionati. Può capitare che un bambino mangi solo pietanze croccanti, oppure bianche e non rosse. Di qui deriva una certa fatica dei genitori a gestire il momento del pasto». Attraverso il Glossario, le famiglie potranno orientarsi meglio

in un pianeta che comunque non può più dirsi sconosciuto. «Molte cose le abbiamo imparate – sottolinea Vicari –: intanto, che l’autismo non sempre è un disturbo ma solo una condizione che in molti casi non comporta grandi impedimenti. Possiamo parlare di una neuro-atipicità, che fa parte della grande variabilità della nostra specie. È un disturbo biologico che ha origine nello sviluppo del sistema nervoso, su cui ad esempio la relazione mamma-bambino, come si credeva erroneamente un tempo, non gioca alcun ruolo. Iniziamo anche a capire quali sono i trattamenti più indicati. Non siamo, insomma, all’anno zero ». Tra i fattori di rischio, continua Vicari, ci sono semmai la nascita molto prematura, l’uso di sostanze in gravidanza, l’abitare in zone molto inquinate, l’età avanzata del padre. Il Tavolo sull’autismo, in vista della Giornata mondiale del 2 aprile, proporrà alcune iniziative di sensibilizzazione a Perugia, Roma e Genova. Serviranno anche a capire che è meglio mettersi in mani fidate. «Ci sono personaggi che promettono miracoli. Meglio evitare centri poco conosciuti e scegliere strutture pubbliche o accreditate. Certo, c’è il problema delle liste d’attesa: speriamo che il Pnrr le riduca. Sarebbe importante, visto che ormai quasi il 2% dei bambini presenta sintomi di autismo».

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