Oggi si celebra la Giornata internazionale dell’Ostetrica. La Federazione che riunisce gli Ordini professionali italiani segnala che ha come tema «'100 Years of progress', slogan significativo poiché vede le ostetriche riunite come una comunità globale per sostenere gli investimenti in cure ostetriche di qualità in tutto il mondo».
Il pensiero va ai primi capitoli della Genesi, quando Dio crea il mondo. L’ostetrica è in qualche modo colei che continua l’assistenza a quest’opera, permettendo e aiutando la madre a partorire, a dare una nuova vita. Anche oggi il compito dell’ostetrica è delicatissimo, richiede abilità e acuta intelligenza. È una di quelle rare persone che incontri una sola volta, ma di cui ti ricorderai per sempre. È una figura che accompagna il delicato percorso femminile alla maternità, con consigli, aiuto autentico, presenza, disponibilità, professionalità ed empatia. L’empatia è uno dei tratti caratterizzanti, forse quello che meglio descrive il compito fondamentale che viene svolto. È quella capacità di porsi in maniera immediata nello stato d’animo o nella situazione di qualcun altro, una dote che non solo può essere studiata ma è per forza parte integrante del suo essere persona. La premura e la vigilanza che caratterizzano il lavoro dell’ostetrica richiamano una delle doti fondamentali del Curante: vedere l’altro con sguardo attento alla persona nella sua integralità, non limitandosi a una corretta pratica sanitaria. Così, nella pastorale della salute la figura dell’ostetrica richiama
i tratti fondamentali della cura nella sua accezione più completa, e sollecita la Chiesa a riscoprire l’attenzione all’umano nei momenti di massima fragilità. Giovani Paolo II nel 2001 disse che l’ostetrica e le altre professioni legate alla nascita sono chiamate a «prendersi cura degli esseri umani più piccoli e più deboli e di difendere quanti non hanno alcun potere economico o sociale, né una voce da far udire». Nel 2020 papa Francesco ha sottolineato che «occorre far crescere il loro profilo professionale, fornendo idonei strumenti a livello scientifico, umano, psicologico e spirituale per la loro formazione; come pure migliorare le loro condizioni di lavoro e garantirne i diritti affinché possano svolgere in piena dignità il loro servizio». Alle ostetriche «che assistono le donne in gravidanza e le aiutano a dare alla luce i loro bambini, dico: il vostro lavoro è tra i più nobili che esistano, dedicato com’è direttamente al servizio della vita e della maternità».
L’Ufficio Nazionale per la Pastorale della salute