UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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La CEI: preghiamo per tutti i curanti. È il nostro grazie

4 FEBBRAIO IN DIRETTA STREAMING
28 Gennaio 2022

di  GRAZIELLA MELINA

Dopo due anni di pandemia, medici e infermieri si ritrovano ancora sfiniti e sotto attacco. Nonostante i sacrifici, tra le corsie si continua a fare i conti con stress e carichi di lavoro insostenibili. Ecco perché i cappellani ospedalieri, domani alle 16, hanno deciso di dedicare ai curanti un momento condiviso di preghiera. «Vogliamo esprimere un profondo senso di gratitudine per tutti coloro che per scelta di vita e professionale curano le persone – spiega don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei per la Pastorale della salute –. Ci sembra che in questo clima di grande tensione non sia stato fatto abbastanza per ringraziarli, mentre continuano ad arrivare segnalazioni di ulteriori aggressioni nei pronto soccorso. Noi cappellani ospedalieri apparteniamo all’équipe di cura, e lavorando al fianco di medici e

infermieri conosciamo le loro fatiche e sofferenze, talvolta anche il senso di fallimento. Quindi riteniamo sia doveroso dire loro grazie». Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà da affrontare ogni giorno con risorse e mezzi non sempre adeguati. «Nei fondi del Pnrr – ricorda Angelelli – una parte consistente sarà investita in sanità. Sentiamo parlare molto di strutture, edifici e pure di strumenti tecnologici. Sentiamo parlare meno, invece, di formazione e personale. C’è bisogno di sanitari, di spazi nelle università, perché i ragazzi possano formarsi in una condizione adeguata per vivere la propria professione. Tanti studenti, viste le fatiche che si prospettano, sono scoraggiati nell’intraprendere questa carriera. Pochi stanno scegliendo la specializzazione in medicina di emergenza. Per non parlare della carenza dei medici di medicina generale». Le priorità sono ormai note. «Dobbiamo investire sulle persone, per la loro

formazione, aumentando il numero degli operatori sanitari perché quelli che ci sono non siano costretti a fare doppi o tripli turni, fino allo sfinimento. Bisogna lavorare perché medici e infermieri possano recuperare anche una dignità lavorativa». Il momento di preghiera per i curanti («Invece un Samaritano»), che si svolge domani in vista della XXX Giornata mondiale del malato dell’11 febbraio, sarà condiviso in tre cappelle ospedaliere (Borgo Roma a Verona, Madre Vannini-Figlie di San Camillo a Roma e Policlinico di Modena) e nel santuario dei Santi medici Cosma e Damiano a Bitonto (Ba). Sarà possibile seguirlo in diretta streaming (su YouTube, canale Ceipastoraledellasalute).

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