Il Papa domenica, il cardinale Bassetti lunedì in una nota, la Lettera Cei ai «curanti», e ancora il Papa ieri all’udienza generale. Avvenire e il suo sito Web – da lunedì a oggi – documenta tutto: in quattro giorni la Chiesa ha aggiunto alle voci sul destino della vita umana – disponibile o no? – anche la sua, libera, su questo tema spesso controcorrente. E se all’Angelus del 6 – Giornata per la Vita – Francesco aveva fatto eco al messaggio della Cei affermando che «ogni vita va custodita, sempre!», il giorno dopo il presidente dei vescovi italiani ha indicato nei «Centri di cure palliative» presìdi che «svolgono un prezioso servizio nel prendersi cura dei malati più gravi fino al termine naturale della loro esistenza», mettendo in chiaro che la soluzione alla sofferenza estrema non sono le forme di morte volontaria. Un concetto che torna nelle limpide parole del Papa ieri all’udienza generale, quando ha scandito che «dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio» aggiungendo che «la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti». A chi 'custodisce' la vita per servizio professionale o dedizione gratuita – i «curanti» – la Chiesa italiana rivolge infine parole di amicizia e sostegno nella Lettera che pubblichiamo integralmente. Abbiamo di che leggere, riflettere, e dialogare con tutti. (èv)