Con l’identità di genere svanisce la connotazione binaria sessuata dell’identità umana, sostituita con una nuova, senza alcun riferimento al corpo e al biologico. Una questione etica e culturale seria
Il transgender riguarda qualcosa di radicalmente diverso dall’omosessualità. Si tratta di una identità umana in cui la differenza uomo/donna viene cancellata, modificando radicalmente i corpi. C’è differenza fra "sessuato" e "sessualità": l’orientamento sessuale riguarda la sessualità, le relazioni sessuali interpersonali, e presuppone di riconoscere l’umanità sessuata, fatta da maschi e femmine, e che la sessualità è praticata fra persone di sessi definiti. Il riconoscimento anche legale delle relazioni omosessuali riguarda comportamenti umani descritti in base alla differenza sessuale. L’omosessualità non nega il corpo sessuato, al contrario: per affermarne la legittimità si presuppone che esistano due sessi definiti, tanto che si usano parole per indicare donne con relazioni fra loro – lesbiche – analogamente per gli uomini – gay –, con associazioni distinte di militanti (Arcigay e Arcilesbica, per limitarsi a due note). Con l’identità di genere invece svanisce la connotazione binaria sessuata dell’identità umana – maschio/femmina – sostituita con una nuova, senza alcun riferimento al corpo e al biologico: ogni essere umano è un punto nello spettro delle identità di genere, fa parte di un fluido continuo di possibili identità esclusivamente auto-percepite, cioè soggettive, differenti fra persona e persona e, per ciascuna persona, mutevoli nel tempo.