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Friuli Venezia-Giulia: risposta ad interrogazione consiliare sulla rimozione dei crocifissi negli ospedali

Durante lo scorso mese di aprile sono stati rimossi i crocifissi nelle stanze di degenza dei reparti di chirurgia di due nosocomi
1 Luglio 2024

Durante lo scorso mese di aprile numerosi organi di stampa hanno riportato che in Friuli Venezia-Giulia, precisamente negli ospedali di Palmanova e Latisana, senza alcun preavviso ed alcuna giustificazione siano stati rimossi i crocefissi nelle stanze di degenza dei reparti di chirurgia dei due nosocomi e gettati alla rinfusa in un cestino per rifiuti. Nell’ospedale di Palmanova è stata rimossa anche una statua della Vergine da sempre posta a vegliare su tutto il reparto. L’azione sembra sia stata ordinata dai coordinatori e responsabili infermieristici.

La rimozione dei crocefissi e della statua della Vergine sarebbe avvenuta perché era prevista una verifica dei requisiti di accreditamento dei reparti e crocefissi e statua avrebbero potuto alterare tali requisiti a causa della polvere depositata su di essi. I crocefissi sono stati rimessi di recente grazie alle proteste di ex degenti e personale.

A seguito della vicenda, di recente consigliera regionale del gruppo Lega, Maddalena Spagnolo, ha presentato un’interrogazione in merito alla notizia apparsa sui media regionali e nazionali: “La rimozione dei crocifissi nell’ospedale di Latisana e della statua sacra in quello di Palmanova offendono i nostri valori, la nostra identità e la nostra storia. La rimozione dei crocifissi dalle stanze del reparto di chirurgia, a cui è seguito il loro ritrovamento in un cestino, è un fatto molto grave e le giustificazioni addotte sulla pulizia e sull’accreditamento non ne diminuiscono il disvalore, atteso che non si tratta di semplici arredi”. “Il dato positivo della vicenda – continua Spagnolo – è stata la presa di posizione da parte degli stessi degenti, a conferma dell’importanza del crocifisso, in particolare nei luoghi in cui è innegabile l’importanza del conforto spirituale. Ho sempre ritenuto importante tutelare i simboli dei valori cristiani che sono fondamento della nostra identità e della nostra società e dobbiamo monitorare attentamente affinché situazioni del genere non si ripetano.”

Durante la seduta del Consiglio regionale del 19 giugno u.s. l'assessore Riccardo Riccardi ha risposto alla interrogazione consiliare richiamata affermando che "I crocefissi non sono degli arredi, devono restare al loro posto e noi dobbiamo affermare con forza il rispetto di tutte le fedi religiose, pretendendo che anche la nostra venga rispettata”.

Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, deve essere considerata inaccettabile qualsiasi correlazione tra quanto accaduto e la procedura d'accreditamento. “Prova ne sia - ha aggiunto Riccardi - che a fronte della denuncia del fatto c'è stata la pronta reazione dell'Azienda sanitaria competente, la quale ha subito ripristinato le condizioni iniziali e, allo stesso tempo, ha avviato un'indagine interna per capire quanto accaduto e perché sia accaduto”.