Il Messaggio dei Vescovi italiani per la 41° Giornata per la vita, che si celebrerà domenica 3 febbraio 2019, prende le mosse dall’annuncio del profeta Isaia al popolo: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa». Un annuncio che “ha radici di certezza nel presente” e “testimonia speranza affidabile nel domani di ogni donna e ogni uomo”.
La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù”.
Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani, che “arricchiscono” il Paese e rappresentano “la memoria del popolo”. Proprio il loro sguardo – “saggio e ricco di esperienza” -“consentirà di rialzarsi dai terremoti – geologici e dell’anima – che il nostro Paese attraversa”.
Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale «alleanza tra le generazioni»”, in questo modo: “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”.
In tale prospettiva “si rende sempre più necessario un patto per la natalità” – esplicitano i Vescovi – “che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”.
“La vita fragile si genera in un abbraccio”, si legge nel testo, che chiama “all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale” e alla “cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione”.
“Il futuro inizia oggi – conclude il Messaggio -: è un investimento nel presente”.