Nella Giornata Mondiale del Malato, durante la celebrazione della Santa Messa nella centralissima Basilica di San Paolo Maggiore a Bologna il Cardinale Matteo M. Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nell’Omelia ha ribadito l’importanza che «Non si possono ridurre le cure alle sole prestazioni sanitarie, senza che esse siano saggiamente accompagnate da una “alleanza terapeutica” tra medico, paziente e familiare. Non accettiamo per nessuno, tanto più per chi è nella malattia, che non siano curate la relazione di amore con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari – col creato, con se stessi. Non dobbiamo avere “vergogna del desiderio di vicinanza e di tenerezza!”.».
In precedenza, aveva ribadito che ogni persona ha bisogno non solo di terapia, ma di cura: «Quello che è decisivo è togliere il dolore e, allo stesso tempo, garantire un livello di cura alto, che si prenda sempre cura della tua condizione ed eviti i due rischi: quello di un’ostinazione irragionevole nelle cure (l’accanimento, le cure sproporzionate che producono inutili sofferenze), o la desistenza (lasciare perdere, fare mancare terapie o condizionarle alla convenienza economica). Per tutti occorre sia sempre garantita un’appropriata terapia del dolore, compresa la sedazione palliativa sempre in associazione con la terapia del dolore».
E' disponibile qui il video dell’Omelia ed il testo sul sito della Diocesi di Bologna