Dopo l’intenzione di preghiera per il mese di marzo, che aveva dedicato alle sfide della bioetica, il Papa chiede che in aprile si dedichi un pensiero speciale al diritto alla salute, cominciando da chi deve garantirlo. «La pandemia – ha detto Francesco nel video- messaggio, diffuso martedì – ci ha mostrato la dedizione e la generosità del personale sanitario: volontari, lavoratori e lavoratrici della sanità, sacerdoti, religiosi, religiose.
Questa pandemia, però, ha anche messo in evidenza il fatto che non tutti hanno accesso a un buon sistema sanitario pubblico. I Paesi più poveri, i Paesi più vulnerabili, non possono accedere alle cure necessarie per affrontare tante malattie che continuano ad affliggerli. Molte volte questo è dovuto a una cattiva amministrazione delle risorse e alla mancanza di un impegno politico serio. Per questo, voglio chiedere ai governi di tutti i Paesi del mondo di non dimenticare che un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, è una priorità».
Il Papa ricorda che «il servizio sanitario non è soltanto un’organizzazione, ma comprende gli uomini e le donne che dedicano la propria vita a prendersi cura della salute dell’altro, e che durante questa pandemia hanno dato la vita per aiutare tanti malati a guarire. Preghiamo perché l’impegno del personale sanitario nell’assistenza alle persone malate e agli anziani, soprattutto nei Paesi più poveri, sia sostenuto dai governi e dalle comunità locali». (èv)