di Francesco Ognibene
A forza di ripeterci che la società invecchia, con tutto il carico di fragilità e di patologie che il Covid ha reso ancor più evidenti, ci stiamo persuadendo che gli anziani siano essenzialmente un 'problema' proprio per ciò che sono.
Come se la terza età comportasse un logoramento della dignità personale. Attenzione, perché è un ragionamento che porta lontano: infatti se «l’uomo invecchia, la persona non ha età», come ha detto ieri il cardinale Gualtiero Bassetti già nel titolo dell’intervento al convegno milanese «Cura il tuo prossimo come te stesso. Prenditi cura dell’uomo che invecchia» organizzato alla Fondazione Ambrosianeum da Uneba e Aris (le sigle che associano le opere assistenziali e ospedaliere cattoliche italiane), con la cura scientifica dell’Istituto Auxologico italiano e l’impulso dell’Ufficio Cei per la Pastorale della salute.
La 'questione anziana' misura proprio nel suo versante sanitario la capacità del Paese di vedere la persona dentro la sua condizione. Tema decisivo, se si pensa alla campagna in corso per l’eutanasia, tanto per dirne una. E proprio il Covid si è incaricato di aprirci gli occhi: «La pandemia – ha detto ieri il presidente dei vescovi italiani – è stata il fattore scatenante che ha portato in evidenza come la popolazione anziana stia vivendo un momento storico di una solitudine nuova, per dimensione, per isolamento sociale, e per il mutato rapporto generazionale ».
Di qui allo scarto il passo, purtroppo, è breve. Così come verso possibili equivoci: «Le sempre più complesse esigenze dell’anziano, cliniche ma anche relazionali e spirituali– è la convinzione di Bassetti –, quando si sono confrontate con il dramma della pandemia hanno portato taluni a individuare le Rsa come luoghi di pura segregazione in quanto viste come una formula superata, da sostituire in gran parte con forme di assistenza domiciliare. Il dibattito, che coinvolge anche tante benemerite istituzioni che si rifanno ai principi di impegno e di solidarietà della Dottrina sociale della Chiesa, rischia però di scivolare verso antagonismi ideologici, non ispirati a spirito di servizio né a serie valutazioni tecniche» che invece invitano a puntare su «una maggiore integrazione e specializzazione dell’offerta socio-sanitaria per prendersi cura dell’uomo che invecchia».
Alla deriva funzionalista che separa cartella sanitaria e persona la sanità cattolica deve dare una risposta di fedeltà a una radice viva, come ha rilevato il cardinale: «Le Rsa e gli Irccs sono due esiti dell’evoluzione della storia dell’ospedalità cristiana; le strutture sanitarie e le fondazioni, che oggi accolgono migliaia di ospiti costruendo una grande famiglia fatta di relazioni e di specializzazioni », sono «un avvenimento concreto che ha le sue radici nel Vangelo, nella profezia dei santi, nella concretezza di direttori sanitari, direttori generali e direttori amministrativi che guardano e progettano». Altro che scarti.
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Leggi l'intervento del Card. Bassetti al convegno: L'uomo invecchia, la Persona non ha età