UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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XV Giornata Mondiale del Malato – 11 febbraio 2007

Fragilità e salute: orizzonti di speranza
10 Giugno 2007

Dal Sussidio

Nell’attuale contesto socio-culturale, fortemente caratterizzato dal progresso tecnico e scientifico, quale posto ha la consapevolezza della
fragilità umana? La cultura attuale sembra sognare una umanità perfetta, con la possibilità di un corpo perfetto, di un figlio perfetto, di una eliminazione totale del dolore, di una salute piena e perfino con la pretesa di vincere la morte, gestendola in proprio, anticipandola (eutanasia), o procrastinandola (accanimento terapeutico).
In questo contesto, facilmente si è sottoposti al rischio di nascondere a se stessi le proprie debolezze e di non riflettere sulle verità della
propria vita. All’interno di questa realtà riemergono domande a cui si cercano risposte immediate a livello emotivo, a livello scientifico, a
livello soggettivo.

Una esistenza fragile
La fragilità non è semplicemente individuale ma anche sociale. In contrasto con il progresso e la ricchezza di mezzi, si avverte una forte incertezza e un disorientamento sul perché e sul fine della vita, una stanchezza e una noia esistenziale. La percezione di questa debolezza può condurre a ripiegarsi su se stessi. Da qui nasce il tentativo di rimuovere e di non voler accettare la morte, la vecchiaia, il dolore, la disabilità, la malattia… Eppure, proprio a partire da questa realtà, di fatto sofferta, può nascere con forza la domanda sul senso della vita e la questione etica, relativa a ciò che è bene e ciò che è male.

- messaggio del Santo Padre Benedetto XVI