UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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VI Giornata Mondiale del Malato – 11 febbraio 1998

Leggi il messaggio di Giovanni Paolo II in occasione della Giornata
10 Giugno 1998

Dalla sintesi del sussidio


La comunità pasquale attorno al Risorto

Duemila anni fa il Signore Gesù, volendo manifestare l'amore di Dio per l'umanità, passò come Buon Samaritano itinerante, "predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo". Al termine della sua vita, promise che sarebbe rimasto con la sua comunità fino alla fine del mondo e assicurò di essere presente dove due o più discepoli sono riuniti nel suo nome.

Ecco dunque spalancata per noi la possibilità di perpetuare la sua azione salvifica a beneficio dell'umanità, affinchè tutti "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". La comunità cristiana si costituisce ovunque due o più persone si mettono assieme nel nome di Gesù, cioè nel desiderio e nell'impegno di mettere in pratica il precetto dell'amore scambievole. E' il Risorto vivente nelle comunità radunate nel suo nome che ripete le stesse parole e gli stessi gesti di salute e di speranza verso coloro che soffrono.

L'intera comunità nella varietà dei suoi componenti accoglie il mandato di Gesù di evangelizzare e curare i malati. Da qui deriva il coinvolgimento e la corresponsabilità di tutti: la comunità parrocchiale, la famiglia, i gruppi spontanei, i fedeli, le associazioni di volontariato. Ma tra tutti, quei cristiani che hanno specifiche responsabilità in ambito sanitario si sentono specialmente interpellati dall'invito di Gesù. Per costoro, l'esercizio delle attività connesse con la cura degli infermi è un vero e proprio ministero all'interno del popolo di Dio, che essi svolgono a nome della comunità, dalla quale si sentono inviati e sostenuti.

 

- messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II